domenica 14 aprile 2013

Da quali fonti l’apparato digerente umano è fruttariano?

Fonte: Valdo Vaccaro - Premetto che quando dico fruttariano intendo tutta la frutta, anche quella orticola (zucchine, zucche, cetrioli, pomodori, melanzane, tegoline, piselli), e intendo pure la verdura, nel senso di includere tuberi, foglie, germogli, radici, cereali e semi vari. Vorrei rispondervi citandovi le fonti classiche, tipo Talete e Pitagora, Platone ed Aristotele, Leonardo e Savonarola, Rousseau e Voltaire, Tilden ed Einstein, ma pare che i grandi del passato siano passati di moda … Quali allora le fonti che confermano la fruttarianeità dell’apparato digerente del corpo umano? - Dallo stesso latte umano che ha l’identica formula della frutta naturale. - Dal fatto che frutta e verdura crude danno nutrimento al 100 per cento, senza rubare niente in termini di costi energetico-digestivi-assimilativi-emuntori. - Dal fatto che la frutta e la verdura crude producono zero leucocitosi in sede digestiva, come esperimenti Kautchakoff 1930, per i quali altri studiosi vinsero poi il Nobel per la Medicina nel 1948. - Dal fatto che il sangue umano è alcalino e non acido come negli animali onnivoro-carnivori, e che la frutta nutre e stranutre alla perfezione senza acidificare, l’esatto contrario di carne e latticini. - Dal fatto che il nostro stomaco ha 10 volte meno acido cloridrico, atto a demolire e trasformare le proteine in aminoacidi, rispetto agli animali onnivoro-carnivori, per cui è adatto a frutta e verdura, ma non al resto. - Dal fatto che il nostro intestino è assai intricato, complesso e lungo quasi 10 metri, contro i 2 metri dei normali onnivoro-carnivori, e che è inoltre molto spugnoso, per nulla adatto a trattare proteine animali. - Dal fatto che il carburante frutta-verdura crude è l’unico a non causare crisi ossidative e rilascio di radicali liberi. - Dal fatto che il carburante frutta e verdura crude non contiene acidi urici , e va a pennello nel nostro corpo fruttariano totalmente sprovvisto di enzimi uricasi indispensabili per la demolizione dell’acido urico (28 gr per kg nella carne). Enzimi uricasi che abbondano negli animali di segno opposto, cioè negli anti-fruttariani od onnivori che dir si voglia. - Dal fatto che servono almeno 5 piatti sazianti di sola frutta al giorno per eludere totalmente cancro e cardiopatia (i due maggiori killer mondiali), come dimostrato dal maggiore esperimento nutrizionale di tutti i tempi (Cambridge University 2000), invano segretato ed insabbiato da FBI e da Scotland Yard. - Dal fatto che l’uomo paleolitico faceva ben 12 pasti di sola frutta al giorno, come dimostrato dai reperti analizzati dal maggiore studioso mondiale di alimentazione paleolitica dr Boyd Eaton. - Dal fatto che i Pimas americani dell’Arizona erano un popolo sanissimo quando nel 1900 vivevano da vegani e che in soli 100 anni sono diventati il popolo più obeso-diabetico-canceroso del mondo, dopo che furono costretti con la forza (deviazione fiumi da parte dei federali) a cambiare radicalmente dieta (mentre i Pimas della regione messicana adiacente restano oggi sani e pimpanti con 28 kg in meno di peso individuale medio rispetto ai fratelli vicini). L’isovalenza tra proteine vegetali e proteine animali provata nel 1728 da Bartolomeo Beccari In natura esistono diversi milioni di proteine, mentre nel corpo umano se ne contano circa 10 mila. Le proteine animali danno molti inconvenienti al corpo umano come appena visto (acido urico e gotta, acidità ed osteoporosi, putrefazione e cancro, crisi ossidative e radicali liberi), mentre le proteine vegetali non lasciano traccia. Già nel 1728, il grande Bartolomeo Beccari, scopritore del glutine nel frumento, dimostrò scientificamente l’isovalenza tra proteine vegetali e proteine animali (via quindi i termini nobile ed essenziale, usati ed abusati a sproposito). L’alta biodisponibilità proteica dei cibi basso-proteici come la frutta (100%) L’utilizzazione della proteina da un determinato alimento è tanto più grande quanto minore è la sua percentuale proteica (vedi l’esempio eclatante del bebè umano che nel suo periodo di massimo fabbisogno proteico marcia a latte umano, che ha percentuale proteica bassa al pari della frutta). L’organismo umano riesce a utilizzare dalle patate una quantità di proteine 7 volte maggiore di quella della carne o del formaggio. La percentuale proteica utilizzata dalla frutta è addirittura del 100%. E la frutta, come ogni cosa sotto il sole e sotto la nostra atmosfera alto-proteica (80% azoto N e 20% ossigeno O2), contiene proteine nella giusta percentuale. Il valore biologico, ovvero la biodisponibilità delle proteine, è strettamente condizionato dalla presenza di vitamine-minerali-enzimi. Frutta e verdura crude sono al top della digeribilità e della Biodisponibilità senza perversi effetti collaterali di breve o lungo periodo. L’alimentazione anti-frutta, ovvero la carno-lattea, provoca segni cancerogeni inequivocabili Non stiamo qui a citare la rapida proliferazione delle cellule cancerogene non appena entrano proteine animali nel corpo umano. La prova non sta solo nel fatto che, nelle sale di anatomia, il sezionamento dei cancri evidenzia in continuazione bacilli tipo il bacillus enteridis, il bacillus Breslay, il bacillus suispestifer, il bacillus clostridium, il bacillus streptococcus bovis, tutti derivanti dalle varie carni di animali di terra e di acqua. Se si prende un malato di tumore o di cancro, e lo si sottopone a dieta rigorosamente priva di proteine animali, il tumore benigno nel primo e la neoplasia maligna nel secondo rallentano lo sviluppo a vista d’occhio. Il Medico Max Gerson Ne sapeva qualcosa in proposito il celebre terapista dei malati terminali di cancro, il medico tedescoamericano Max Gerson, che li imbottiva di frutta da mattina a sera. Metchnikoff dimostrò poi in passato come l’origine di tutte le malattie è da individuare nella putrefazione degli alimenti nell’intestino, nei miasmi incredibili che vi si sviluppano per colpa di carni e latticini. I disastri delle scorie proteiche ineliminate all’interno del corpo umano Le scorie prodotte dal consumo proteico-animale affaticano incredibilmente fegato-reni-pancreas, gli organi-chiave del funzionamento chimico del corpo umano, e sono causa dimostratissima di uricemia, obesità, diabete, calcolosi, reumatismi, dispepsie, eczemi, arteriosclerosi. Quel che è peggio, le proteine eccedenti il fabbisogno giornaliero non possono essere accumulate nell’organismo sottoforma di grassi, e il fegato le deve trasformare in urea ed indirizzarle ai poveri reni. Il sistema renale, stressato da questi ripetuti insulti, non ce la fa ad espellere il veleno, non lo elimina totalmente, ed il corpo lo riassorbe intossicandosi. Il sistema immunitario, prende malvolentieri gli scarti proteici ineliminati e li lega alle pareti dei capillari che così si ispessiscono e perdono funzionalità, e alle pareti delle arterie che così sviluppano ateromi. Tutto questo non succede affatto con le proteine vegetali, le quali non acidificano e non avvelenano il sangue. Non esiste al mondo una singola malattia da carenza proteica, mentre siamo flagellati da morbi carneo-derivati Più proteine animali mangiamo e più acidifichiamo il nostro sangue alcalino. Acidificazione significa blocco immediato di tutte le reazioni bioelettriche corporali e dunque morte immediata. Ecco allora l’intervento disperato del sistema immunitario a richiamare osseina dal midollo. Ecco lo svuotamento misterioso di calcio buono dal sistema osseo ogniqualvolta si mangiano carni-uova-pesce-latticini, tutti cibi anti-frutta. L’uomo deve dunque aver paura dell’eccesso di proteine, non certo della carenza. Non esiste al mondo una singola malattia dovuta a carenze proteiche, mentre il pianeta è flagellato da moltissime affezioni da eccesso proteico di tipo animale. Dove ricaviamo dunque gli 8 aminoacidi essenziali? Venendo alla domanda specifica, trattasi di un quesito di retroguardia. Sappiamo da anni ormai che non esistono affatto questi 8 aminoacidi essenziali. Soltanto due aminoacidi, la treonina e la lisina risultano infatti essere indispensabili e, partendo da essi il corpo umano ricava agevolmente tutti gli altri per trasformazione biologica. Treonina e lisina si trovano in abbondanza in tutta la frutta oleosa (arachidi, pinoli, mandorle, pistacchi, anacardi, noci, nocciole), ma anche nei semi, nei cereali, nei germogli, nei funghi, negli spinaci, negli asparagi, nei carciofi. Le carote sono poi una fonte incredibile di proteine vegetali, coprendo l’intera gamma degli aminoacidi. La formula biochimica del latte umano è prova inconfutabile del fruttarianismo umano Il latte umano ha poi una formula biochimica che è decisiva per capire come siamo fatti e di cosa abbiamo realmente bisogno. Nel periodo di massima crescita, il cucciolo dell’uomo si serve di un alimento che ha una percentuale proteica 20 volte inferiore a quella della carne, e 7 volte inferiore a quella del latticini mucca-derivati. La parola svezzamento significa abbandono rigoroso del latte materno e ancor di più del latte di altri, cosa che ogni animale rispetta, fuorchè lo stolto animale umano. In questa delicata fase di svezzamento, far passare il bebé umano da una dieta naturale ipo-proteica a una dieta 7-20 volte più proteica, è quanto di peggio si possa fare contro l’infanzia. Gli enormi ed irreversibili danni dei latticini al sistema renale Il carnivorismo e l’eccesso di proteine imposto ai piccoli umani appena svezzati predispone a tutte le malattie che sono esclusiva dell’animale umano, e conduce all’ipertrofia (ingrossamento) epatico e renale ed all’obesità infantile. I danni più gravi al sistema renale sono causati dal vero e proprio consumo di latte normale. Cosa del resto che si sapeva benissimo in campo medico-igienistico. Omogeneizzato, ovvero un frullato di cadavere per gli ignari bambini umani La composizione biologica più vicina al latte materno è la frutta, e non certo il frullato di cadavere, misto a verdurine cotte, denominato eufemisticamente omogeneizzato. Gli unici bambini sani al mondo sono quei pochi super-privilegiati che hanno la fortuna di avere dei genitori avveduti, informati e quindi vegani. Quei bambini avranno due grossi vantaggi nella vita. Saranno molto più sani degli altri, con organi e peso-forma normalissimi, con crescita appropriatamente lenta ed equilibrata, e saranno dotati di particolare sensibilità ed intelligenza. In più non avranno sulla coscienza indirettamente l’uccisione dei loro fratelli cuccioli di altre specie. In ogni tempo l’uomo ha mangiato carne? Dire che l’uomo ha sempre e dovunque mangiato carne non risponde per niente alla realtà storica. Gli antichi greci erano tutti essenzialmente vegetariani, sia a Sparta che ad Atene. Questo non riguardava solo gli artisti e i grandi filosofi, ma anche i soldati, anche il popolo. Etruschi, romani, sabini, avevano una alimentazione bilanciata, con abbondanza di frutta, ortaggi e cereali. A quei tempi non c’era divorzio tra salute e tavola. Il cuoco era anche medico. Gli insegnamenti di Pitagora e di Ippocrate, che prescrivevano cibi crudi per prevenire i mali, erano ancora troppo recenti per essere dimenticati. Ad Olimpia si sapeva benissimo che il crudo rende più forti e veloci, e che fa pure vincere le maratone. Il cotto ha sempre caratterizzato il declino dell’individuo e quello dei popoli. Un esercito di cuochi e di sommelier col nobile scopo di rovinare l’umanità. La cottura è un processo di adulterazione e di corruzione dei cibi giusti, e un trionfo dei cibi assassini. Un esercito interminabile di cuochi occupati a rovinare i micronutrienti e a rendere attraenti e appetitose le peggiore schifezze dei macelli, con frotte di sommelier pronti ad ingozzare di vino, a mandare giù ed a nascondere i miasmi, le puzze e il voltastomaco delle carogne. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. I conti tornano alla perfezione. Miliardi di animali sgozzati e brutalizzati ogni porco-santo giorno da un lato, e milioni di malati gravi in tutto il pianeta. La putredine reale che diventa putredine popolare Nel periodo medioevale e negli anni successivi, la plebe mangiava a volte carne, ma solo a Pasqua e a Natale, più per imitare le gozzovigliate continue dei re e dei loro cortigiani. Tanto che, a quel tempo, il cancro non si chiamava cancro, ma putredine reale. Oggi, la putredine reale si è finalmente trasformata in putredine popolare, visto che il veleno carne è a pronta disposizione del popolo. Anche nelle nostre campagne di un tempo, la carne veniva consumata assai raramente. Non erano di moda le pratiche sado-masochistiche e le teorie suicide che affliggono la nostra società dei consumi sballati. A cosa servono allora gli enzimi digestivi (amilasi, proteasi, ecc)? Servono sicuramente. Servono a digerire gli amidi (amilasi) e le proteine (proteasi), ma sempre e solo quelle delle piante. La proteine vegetali stanno infatti confezionate in un guscio difensivo leggero, demolibile, commisurato allo stomaco ipo-cloridrico umano. Aggiungo che mi piace molto la voglia di ristudiare e di rimettersi in discussione, cercando una seconda e una terza opinione quando non si è totalmente soddisfatti delle proprie convinzioni. Questo è segno di saggezza e di intelligenza, non di precarietà. Solo l’ignorante è sempre convinto al 100 %, salvo cambiare poi opinione di colpo. La verità sta oggettivamente dalla nostra parte, non altrove. Noi vegani siamo, direi per fortuna, costretti a non variare troppo opinione. Meritata o casuale che sia, godiamo di una rendita di posizione. Quando arrivi infatti in zona fuoco-fuoco, quando sfiori la verità, rimane poco spazio per divagare e svariare, per concedere delle chance alla parte avversa. Possiamo solo approfondire, correndo magari il rischio di sembrare presuntuosi. Noi siamo davvero in zona verità, non per motivazioni ideologiche, spirituali, fideistiche, ma perché la scienza, la logica, la natura, i fatti, ci permettono continue verifiche e ci regalano continue conferme. Noi siamo con le Leggi della creazione, con le Leggi divine o della evoluzione. Siamo con l’uomo e con l’animale, con gli alimenti naturali dell’uomo e contro tutto il resto. Siamo contro tutta la monnezza anti-uomo ed anti-vita, ideologica e pratica, prima tra esse la carne e il latte, che nascondono dietro di sé il top della indecenza, della crudeltà, della sopraffazione, della viltà, della vera peste bubbonica. Fonte: Valdo Vaccaro - http://valdovaccaro.blogspot.com/

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